Mystic River
di Clint Eastwood (2003)
Quando si ha a che fare con una miscela di ingredienti di alta qualità, è molto facile ottenere un ottimo prodotto finale. È il caso di Mystic River in cui il "cuoco", Clint Eastwood, riesce a sfornare un piatto degno del grande cinema d'autore, utilizzando al meglio un cast eccellente tanto da premiare i due attori maschili con due Oscar®, ripettivamente Sean Penn come attore protagonista e Tim Robbins come non protagonista. La storia di tre ragazzini che giocano per le strade del loro quartiere, rimbalza velocemente in avanti di 25 anni, dove i tre uomini hanno intrapreso e portato avanti vite molto diverse tra loro. Come spesso accade un episodio, un evento drammatico, porterà i tre a riconfrontarsi come se quegli anni passati quasi ad ignorarsi fossero svaniti nel nulla. Grande cinema si diceva, quel cinema fatto di dialoghi e immagini vere, senza bisogno di effetti speciali o soluzioni digital-moderne, per il semplice motivo che il film non ne ha bisogno. Praticamente il film corre su due binari paralleli che trasportano la pellicola per più di due ore. Assistiamo contemporaneamente ad una intima analisi dei personaggi che, a loro volta, devono divincolarsi tra le maglie di un'indagine investigativa degna dei migliori polizieschi. Tutto il film trasuda una piecevole e imprescindibile verità, Eastwood è un grande regista.
GIUDIZIO: WW 1/2
Da vedere, da ascoltare (belle le musiche firmate anch'esse dal regista), da respirare sopratutto, è un cinema che a me piace perché ha i tempi giusti del dramma senza quella mielosa retorica hollywoodiana (che mi fa scrivere commenti retorici!!!). Curiosità, c'è un cameo del grandissimo Eli Wallach, perfetto nella parte di un vecchio gestore di negozio di liquori. Chi lo ha dimenticato nella parte di Tuco accanto allo stesso Clint Eastwood ne Il Buono, il Brutto, il Cattivo?
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