Relazione Privata, Una
di Frederick Fonteyne (1999)
Saprete ormai tutti della mia tendenza alla prolissità nelle recensioni. Ma di fronte a questa pellicola cercherò di essere breve, conciso, fulmineo: si racconta da sola - e molto meglio di quanto mai potrei fare io! Tutto è assolutamente godibile, dall'introduzione (poi collegabile ad uno dei momenti clou del film) alla musica dei titoli di coda: in mezzo un capolavoro di sensibilità, attori magnifici, un eccezionale regista, grandi testi e grandi dialoghi - con pochi, pochissimi luoghi comuni - senza fronzoli, a volte crudeli come solo la vita può essere. Questa relazione privata nasce dall'incontro di due adulti che resteranno per tutto il film senza nome: Lei mette un annuncio per dar sfogo ad un'insistente fantasia sessuale, Lui risponde. In una stanza d'albergo inizia a consumarsi un rito d'incontri settimanali, destinati a restare - appunto - privati: il regista, con grande delicatezza, ci lascia fuori dalla porta finchè il sesso - probabilmente estremo - lascia posto all'amore. Lì la vicenda si complica: ai protagonisti, come a tutti noi - per maturi ed adulti che siamo - fa più paura l'amore del sesso. Per un'ora e mezza scrutiamo dal buco della serratura l'alba ed il tramonto di un grande amore, morto per pusillanimità, ma destinato a durare per sempre nella mente degli amanti: forse l'unico modo per rendere eterno un amore è davvero troncarlo al suo apogeo! Una pellicola umanamente romantica, dove la carne non prescinde dai sentimenti e viceversa. Un capolavoro assoluto, regalatoci dalla sempre encomiabile Lucky Red. Splendido!
GIUDIZIO: WWW
Per chi ha amato il più ostico Le Onde del destino (1996) di Lars Von Trier.
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