Volevo solo dormirle addosso
di Eugenio Cappuccio (2004)
Da simpatico formatore a Killer. Marco Pressi, impiegato in una grande azienda in grave difficoltà, la MTI, viene incaricato di tagliare in tre mesi, venticinque persone, in cambio della carica di direttore del personale e di un cospicuo bonus. Inizia così il lungo viaggio all’inferno del muerto, soprannome di Marco, ragazzo dai “complimenti” e dai “ti stimo molto”, fidanzato con una ragazza tutta fuori mentre lui è tutto dentro, nel lento logorarsi di una scomodo compito. Commedia nera dei nostri tempi, apprezzabile soprattutto per tutti coloro che vivono nelle grandi aziende, “Volevo dormirle addosso” è uno spaccato estremo ma reale, figlio della nostra situazione economica, in cui desideri e obiettivi sono gli unici fattori importanti. Eugenio Cappuccio riesce a coinvolgerci con le atmosfere buie della notte e delle luci soffuse del luogo di lavoro e della casa i Marco, e ci trasferisce con efficacia il lento logorio di una persona che si scontra con il proprio reale modo di essere Ottima prova di Eugenio Pasotti nel ruolo del protagonista.
GIUDIZIO: W 1/2
E’ curioso come in questi giorni sia presente nelle sale, anche il documentario “The Corporation”, che affronta super partes (ma non troppo) il problema delle multinazionali.
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