Man on fire
di Tony Scott (2004)
Tony Scott (fratello minore di Ridley il magnifico) ha girato film molto coinvolgenti e ricchi d'azione, da Top Gun a The fan, da Revenge a Nemico pubblico, da Allarme rosso a Spy game: è per questo che - nonostante il titolo e la locandina facessero pensare ad uno sparatutto a stelle e strisce - ho deciso di avere fiducia e vedermi questo Man on fire. A contribuire a ciò anche un cast da acquolina in bocca: Denzel Washington, Christopher Walken, Dakota Fanning, Giancarlo Giannini e... un redivivo Mickey Rourke. La storia si basa sul tema della salvezza, della redenzione, della bellezza della vita, che proprio quando sembra non avere più nulla da dare, quando uno la fugge, la scaccia, la insulta inseguendo l'autodistruzione fa spuntare dietro l'angolo più sfigato di 'sta terra un raggio di sole che ridona entusiasmo, amore, gioia d'essere al mondo. E' proprio quanto accade a John Creasy (Denzel Washington), ex militare dei reparti speciali ed assassino nato, naufragato nel whiskey (Jack Daniel's) e nel dolore di una vita spesa nell'orrore delle morti violente che ha causato. John decide di andare a far visita al vecchio commilitone Rayburn (Walken), datosi ad un buen retiro in quel di Città del Messico - patria mondiale del sequestro di persona - dove gestisce le guardie del corpo per un miliardario locale. Impietosito dalla deriva a cui s'è abbandonata la vita dell'amico, Rayburn gli propone un lavoro facile facile: diventare bodyguard della figlia decenne di un giovane imprenditore messicano in grandi difficoltà finanziarie... la paga è quella che è, per cui non si possono aspettare un servizio di primissima qualità (come dire, un ex berretto verde - anche se alcoolizzato - è già un lusso per quelle due lire). Il colloquio è una formalità e Creasy si trasferisce nella villa dei Balletto, dove conosce la sua "protetta" Pita (Dakota Fanning), che nonostante la freddezza del grosso orso americano fa di tutto per diventarne amica. Come una gocciolina sulla roccia, pian piano Pita fa breccia nella scorza di Creasy, che trova in lei una nuova ragione per vivere... per sorridere addirittura. Ma un brutto giorno Pita - nonostante la strenua reazione di John, che fa fuori 4 uomini del commando, prima di esser ridotto in fin di vita da tre colpi di pistola andati a segno - viene rapita. Il pagamento del riscatto non va a buon fine e alla famiglia non resta che ascoltare la laconica affermazione del capo dei sequestratori sul destino segnato della bambina. Da qui parte la vendetta di Creasy, malconcio ma determinato a portare a buon fine il suo compito (estirpare il marcio che c'è dietro alla vicenda), in una serie di sequenze che ci sballottano dalla più cruda e truce violenza alla commozione pura. Bellissimo film, in cui l'azione si sposa deliziosamente e sorprendentemente con contenuti di gran lunga più profondi rispetto allo standard hollywoodiano. Sorprendente!
GIUDIZIO: WWW
Per chi ha amato alla follia il casto menage tra il killer e la bambina raccontato da Besson in Léon.
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