Alexander (F.N.)
di Oliver Stone (2004)
Trentatrè anni. Tanti ne aveva Alessandro Magno quando si spense a Babilonia nel 323 a.C. Solo tredici di questi gli bastarono per entrare nella storia, nel mito, nell'eternità. Oliver Stone decide di raccontarne la storia proprio nell'anno in cui Mel Gibson scioccava il mondo con gli ultimi giorni di dolore di un altro personaggio storico straordinario, morto anch'egli a trentatrè anni. A differenza di Gesù, Alessandro dimostra fin da subito l'istinto del guerriero, pur aprendo spesso e volentieri il cuore alla pietà, alla compassione ed alla benevolenza. Il rapporto morboso, quasi soffocante tra Alessandro (Colin Farrel) e la madre Olimpia (un splendida Angelina Jolie), l'amore-odio nei confronti del padre, il dissoluto e spesso ubriaco Re Filippo (Val Kilmer), il quale arriva a definirlo bastardo davantia tutta la corte (nel film questo concetto è anticipato con una gentile metafora dalla Jolie: "Alessandro, sei figlio di Zeus..."), l'amore romantico e fisico con l'amante-amico d'infanzia Efestione (Jared Leto), il passaggio del principe ereditario dall'infanzia alla maturità, la morte di Filippo per mano di un sicario persiano (guardate il volto di Olimpia quando il marito muore e ditemi un po' chi l'ha ammazzato secondo voi...), la partenza di un Alessandro ormai re per la campagna di Persia, la sconfitta di Dario III (Raz Degan, no dico...quello che diceva "Sono fatti miei!!!" e che qui, grazie a Dio, non apre bocca), la conquista di Babilonia e la voglia di spingersi fino ai confini del mondo allora conosciuto. Questo il contenuto del primo dei due DVD in cui è divisa la pellicola - che dura quasi tre ore; la parte più emozionante, la più coinvolgente, quella che mostra il lato più umano del grande condottiero. Per l'altra ora e mezza infatti non si vedono che battaglie, con Alessandro che si spinge fino in India, si scontra con le popolazioni locali, si sposa per avere un erede, tiene il suo esercito lontano da casa e impegnato in battaglia per sette, interminabili anni, per poi tornare a Babilonia e morire per un misterioso male. Un bel polpettone a tratti indigesto. Tutto sommato, però, la pellicola di Stone - regista che in genere amo moltissimo - non è male... forse perde un po' di interesse nel momento in cui vuole contendere al Gladiatore la perfezione delle scene di guerra e combattimento: in questo Stone proprio non riesce, anzi, devo dire che molto più efficaci, mozzafiato e ingrado di tener testa al capolavoro di Ridley Scott erano le sue scene di gioco in Ogni maledetta domenica. Il cast svolge bene il proprio compito, sebbene Colin Farrell non abbia - o per lo meno non sia capace di esprimere - il carisma del suo personaggio (se non avesse appena recitato in Troy, Brad Pitt sarebbe stato più che perfetto per questa parte!!!) ... e poi con quei capelli biondi proprio non lo si può guardare!!! Buone anche le scenografie: unica scena da brividi del film è l'ingresso in una favolosa, sfavillante, gigantesca Babilonia. Storico, ma non epico.
GIUDIZIO: WW
Per chi vuole fare un ripasso di storia per immagini: la fedeltà e l'aderenza alla realtà del film di Stone sono totali.
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