Quo vadis, baby?
di Gabriele Salvatores (2005)
Giorgia - Angela Baraldi - si guadagna da vivere nell'agenzia d'investigazioni del padre, soprannominato Il Capitano, e si dedica ad appostamenti e pedinamenti per far emergere il fango nascosto sul fondo di vite di coppia ormai stagnanti. Non ha una vita sociale, passa la maggior parte delle sue serate rintanata in casa in compagnia della bottiglia, per mantenere vivo il nulla nella sua memoria: ma un giorno il passato piomba nel suo appartamento sotto forma di uno scatolone pieno zeppo di VHS. Le manda Aldo, miglior amico della sorella Ada, morta suicida sedici anni prima: quelle videocassette sono un diario della vera vita di Ada dal momento del suo trasferimento a Roma, all'inseguimento dell'agognata carriera da attrice. Quasi senza accorgersene Giorgia si trova immersa nel passato condiviso con Ada, rivive il suicidio della madre avvenuto di fronte ai loro occhi quando ancora erano bambine e inizia a scavare: non più nelle vite altrui, ma nella propria, in quella della sua famiglia, per liberarsi finalmente da tutti i demoni che negli ultimi sedici anni le hanno condizionatola vita. Perchè Ada si è ammazzata, chi fu la causa di quel gesto? Come vecchi vestiti sepolti in un baule pian piano vengono a galla personaggi ed eventi del passato che, uno dopo l'altro, si vanno ad incastrare l'uno nell'altro come pezzi di un puzzle, ricomponendo dolorosamente quel quadro - andato in frantumi tanti anni prima - che era il suo cuore. Doloroso viaggio nell'io più intimo della protagonista narrato in chiave noir, che non può lasciare indifferenti ma che rischia di annoiare un po' il pubblico meno sensibile, quello che ama più il Salvatores che parla a chi fugge, quello di Mediterraneo, di Marrakech Express o di Puerto Escondido... Ma grazie a Dio il cinema ci restituisce un regista in piena forma, dopo lo scarsissimo capitolo di Amnesia. Bentornato Salvatores!
GIUDIZIO: WW
Per chi ha uno o più scheletri nell'armadio di famiglia e non ha mai tentato di tirarli fuori...
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