Star Trek
di J.J. Abrams (2009)
A trent’anni esatti dal primo capitolo cinematografico la saga dei viaggi astrali ai confini dell’umanita’ ritorna con un super prequel assegnato alla fantasia e all’ingegno di J.J. Abrams, autore di culto famosissimo per i serial Lost e Fringe, oltre che per i film Cloverfield e Mission Impossible III. Il regista non ha nascosto di aver sempre preferito la saga di Star Wars a quella delle avventure del capitano Kirk e del vulcaniano Spock, tuttavia ha accolto con gioia la proposta di dirigere l’undicesimo film della serie. I “trekker” piu’ dogmatici sono stati avvertiti in tempo: il nuovo episodio e’ al passo con i tempi, con le ansie attuali, personaggi pronti a sfidarsi, un positivismo scientifico sposato all’irrazionale e alla fantascienza. Il risultato? Sicuramente buono. J.J. Abrams, ancora una volta, ha centrato l’obiettivo. Gli attori scelti per impersonare i personaggi entrati nella storia della fantascienza sono all’altezza degli “originali”. Il giovane Chris Pine, con la sua aria da nuovo James Dean, e Zachary Quinto – uno Spock molto simile allo storico Leonard Nimoy – ben caratterizzano i due protagonisti. Il film inizia con uno scontro imprevisto tra l’astronave Kelvin della Federazione, che combatte con una nave romuliana il cui capitano, tale Nero (Eric Bana), dice di volere Spock perche’ non ha fatto niente per salvare il suo pianeta. I romuliani distruggono la Kelvin, ma l’eroismo del capitano facente funzione George Kirk permette di salvare ben 800 membri dell’equipaggio tra cui la moglie e il neonato figlio. James Tiberius Kirk (dai nomi dei nonni) diventa un ragazzo scavezzacollo, pronto ad attaccare briga e a flirtare con tutte le ragazze, un tipico esempio di “gioventu’ bruciata”. Riuscira’ a salire sull’Enterprise grazie a un espediente suggerito da McCoy, medico “obbligato” a partecipare alla prima uscita ufficiale. Qui si scontrera’ con Spock, frutto dell’unione tra un’umana (Winona Ryder, uno dei pochi attori conosciuti dal grande pubblico) e un vulcaniano, cresciuto nella societa’ del pianeta fondata su logiche implacabili, scevre da emozioni. Il desiderio di vendetta del malvagio Nero fara’ si’ che il gruppo diventi davvero una squadra. Tutti i cadetti faranno la loro “prova del fuoco”, daranno il meglio di loro stessi e riusciranno a salvare la Terra dalla distruzione. Ora sappiamo perche’ Kirk, Spock, McCoy, Scotty (interpretato da Simon Pegg, attore britannico di qualita’), Uhura (qui innamorata, ricambiata, di Spock), Checov, Sulu siano cosi’ uniti e pronti a sostenersi uno con l’altro. Il film contiene anche un omaggio alla precedente serie. Infatti, il regista ha trovato il modo di inserire uno Spock d’annata; Leonard Nimoy incontra se stesso giovane, che da dietro lo scambia per il padre (ma come, vale il detto “di notte tutti i gatti sono grigi”?). A parte questa situazione – un po’ “tirata per i capelli” – gli effetti speciali di grande livello (non per niente realizzati dalla Industrial Light & Magic), l’ottima regia e una buona storia hanno dato alla serie di Star Trek nuova vitalita’ e fanno pensare che la saga possa avere di nuovo “lunga vita e prosperita’”. Per i fan di Star Trek, per quelli di Star Wars che potranno divertirsi a trovare delle similitudini, per tutti coloro che amano la “space opera”.
GIUDIZIO: WW
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