Kill Bill - Volume 1 (F.C.)
di Quentin Tarantino (2003)
"La vendetta è un piatto che va servito freddo." In questo antico proverbio è riassunto tutto il 4° film di Quentin Tarantino, "The Bride", la sposa è affamata di vendetta e Bill è solo l'ultimo della sua lista. Follia cinematografica allo stato puro: più finto di Pulp Fiction, più morboso di Reservoir Dogs (Le Iene) e, soprattutto, beatamente più "immaturo" di Jackie Brown. Il caro Quentin stupisce ancora una volta (se poi ce ne fosse stato ancora bisogno!!!) apre con un pugno allo stomaco spiazzante come mai, inzuppa di sangue e acciaio quasi 2 ore di pellicola, con riprese che vanno oltre una mera sperimentazione cinematrografica, ma che anzi ci fanno capire di non essere all'interno di un mega videoclip allucinogeno, ma di fronte ad un lavoro immenso prodotto da un quarantenne (italo)americano che rigurgita su pellicola tutto il cinema di cui si è nutrito fin da quando era bambino. E vi assicuro che il nostro non è affatto preda di una forte indigestione anzi, all'inizio del 2004 ci verrà servito il dessert. Tarantino è cresciuto con film di kungfu, samurai e spaghetti western e Kill Bill ne è la più completa testimonianza. Dai titoli di testa (altro che citazioni) al montaggio "illogico" fatto di capitoli "prima ti do la risposta poi ti faccio la domanda", all'utilizzo spassionato del Bianco&Nero (forse per celare un eccessiva abbondanza di sostanza ematica), alla rischiosa, ma a mio avviso riuscitissima, idea di infilare nel film un meraviglioso "corto" in perfetto stile Anime giapponesi, degno di un premio internazionale per film di animazione. Immaginate il tutto immerso in una colonna sonora ancora una volta azzaccatissima. Concludo con una frase estratta da una recente intervista a Quentin Tarantino, e vi consiglio di (ri)vedere il film da lui citato: "Il mio regista preferito, al quale mi sono ispirato e al quale vorrei somigliare, è Sergio Leone. Mi considero piuttosto bravo, so di poter migliorare col tempo e sono determinato a farlo, sino alla fine della mia carriera, per questo evito di girare un film l'anno. Eppure, per quanto mi sforzi, non credo che riuscirò mai a girare qualcosa di così perfetto come l'ultima sequenza de Il Buono, il Brutto e il Cattivo. Proverò a raggiungere quel livello, anche se non credo che ce la farò mai."
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Grazie Quentin.
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