Notte da leoni, Una
di Todd Phillips (2009)
Simpatica commedia del regista di Starsky & Hutch e di School for Scoundrels, che racconta l’addio al celibato organizzato per Doug (Justin Bartha) dagli amici Phil (Bradley Cooper), Stu (Ed Helms) insieme con il futuro cognato Alan (Zach Galifianakis). La storia inizia con un malmesso Phil che telefona alla novella sposina, il mattino del matrimonio, per informarla che hanno perso Doug. La scena si sposta ad alcuni giorni prima durante i preparativi delle nozze; si conoscono i vari personaggi: Stu, un dentista succube di Melissa, sua convivente da tre anni a cui lui pensa di proporre il matrimonio proprio durante la cerimonia dell’amico; Phil, un irriverente insegnante; Alan, il fratello della sposa, un po’ fuori di testa. Las Vegas e’ il luogo scelto per dare a Doug un addio al celibato degno di essere ricordato. I quattro partono utilizzando la Mercedes d’epoca del futuro suocero, un riconoscimento della fiducia che Doug ha saputo ispirare. A Las Vegas Phil induce Stu a essere garante per la piu’ bella suite del Caesar’s Palace, che i quattro amici occupano prima di iniziare il divertimento, a partire dal brindisi sul tetto dell’hotel con un amaro offerto da Alan. E da quel momento perdono la cognizione di loro stessi. Al mattino si svegliano in una suite devastata, senza Doug, ma con una tigre, una gallina e un infante, completamente dimentichi di quanto e’ successo e con sul corpo i segni di una notte brava. Da qui in poi sara’ una divertente corsa contro il tempo, per cercare di ricostruire cio’ che e’ successo e ritrovare l’amico prima del suo matrimonio. Scoprono cosi’ di aver rubato un’auto della polizia locale, che Stu si e’ sposato con una spogliarellista madre del bimbo trovato in camera, di aver sottratto la tigre a Mike Tyson (si’ proprio il famoso pugile, che appare in un cameo) e di aver perso il borsello contenente gli 80.000 dollari vinti al casino da un orientale che, per vendicarsi, ha sequestrato Doug. Peccato che il Doug in questione non sia l’amico, ma un omonimo di colore, spacciatore. Si’ perche’ il caro Alan, per rendere piu’ frizzante la serata, aveva inserito alcune pasticche di exstasy (almeno cosi’ pensava) nell’amaro. Purtroppo per loro la droga era quella volgarmente chiamata “dello stupro”, che libera tutti i freni e quando e’ in circolo cancella completamente i ricordi delle azioni compiute nel periodo. Quando sembra proprio che Doug sia sparito nel nulla e Phil si decide a chiamare la sposa, a Stu ritorna in mente un particolare decisivo per ritrovare l’amico: completamente rintronato e scottato sul tetto dell’albergo. Una corsa folle con la Mercedes, ormai un pallido ricordo della lucida auto dell’andata, permettera’ ai quattro di arrivare sul filo del rasoio al matrimonio. Forse un po’ piu’ maturi e piu’ consci del loro ruolo nella societa’ adulta. Il film procede in maniera spedita, con diverse gag e situazioni divertenti che strappano risate e simpatia per i protagonisti. Un momento di evasione piacevole, per distrarsi dalla routine quotidiana.
GIUDIZIO: WW
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