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Inglourious Basterds - Bastardi senza gloria
di Quentin Tarantino (2009)
E l'uomo vestito di nero mi guardò dritto negli occhi, gridando col suo folle sorriso: "Are u ready for MACCARONI COMBAT?!?!?!?"... poi, solo il buio. I contorni di Tarantino - in piedi proprio di fronte alla mia poltrona di prima fila, a nemmeno un metro e mezzo di distanza - sfumano nell'ombra: ha appena finito di presentare il suo nuovo lavoro, Inglorious Basterds, all'anteprima italiana di Roma. Sto ancora riprendendomi dallo shock di aver avuto Mr. Brown a portata di mano, quando sul gigantesco schermo nero appare una scritta bianca: "C'era una volta... nella Francia occupata dai nazisti...". E subito si piomba nel passato: la scena disegna immagini della campagna francese del 1941, ma il cervello continua a richiamare insistentemente un capolavoro di Sergio Leone, C'era una volta il West. Sarà anche merito delle musiche di Ennio Morricone, presente in sala ed omaggiato con grande commozione da Tarantino stesso, ma gran parte del lavoro la fa l'adorazione del regista americano per il Maestro italiano. Questo primo quarto d'ora è solo l'antipasto del pranzo a base di citazioni cinematografiche che il bad boy hollywoodiano ci presenta: una fiaba folle e sanguinaria ambientata nei luoghi e nei tempi della più orribile pagina della storia moderna, quella del delirio nazista. Mentre nella Francia occupata imperversa il colonnello Hans Landa (Christoph Waltz), soprannominato il cacciatore di ebrei, un manipolo di otto soldati di origine ebraica capitanati dal Luogotenente Aldo Raine (Brad Pitt) parte dagli Stati Uniti con un'unica missione: massacrare il maggior numero di nazisti possibile. Ben presto, tra le truppe tedesche di stanza in territorio francese, la fama del gruppo si tinge di tinte fosche, quasi mitologiche: la scia di sangue ed atrocità lasciata dagli otto - subito soprannominati Bastardi - semina il panico tra i soldati. La crudeltà di Aldo l'Apache - che toglie lo scalpo a tutte le sue vittime - e dei suoi compagni - primo fra tutti l'Orso Ebreo Donny Donowitz (Eli Roth), specializzato nello spappolare crani nemici a colpi di mazza da baseball - li fa diventare nell'immaginario nazi come un gruppo di golem assetati di morte. Dopo tre anni di scorribande e centinaia di scalpi conquistati, i Bastardi vengono affiancati dal Luogotenente britannico Archie Hicox (Michael Fassbender) per la loro ultima e più importante missione: con l'aiuto della diva del cinema tedesco Bridget von Hammersmark (Diane Kruger) dovranno penetrare in una sala cinematografica durante la prima assoluta di un film di propaganda del regime, girato da Joseph Goebbels in persona, e decapitare di netto il terzo Reich. Ma le azioni di guerra in territorio nemico sono sempre esposte a mille rischi ed il successo della missione dipenderà totalmente dall'inconsapevole supporto di Shosanna Dreyfus (Mélanie Laurent), giovane ebrea sfuggita miracolosamente al massacro della famiglia ad opera del Colonnello Landa e divenuta - sotto mentite spoglie - proprietaria di un cinema a Parigi... manco a dirlo, proprio la sala scelta da Goebbles per la sua proiezione in presenza del Fhürer e di tutti i suoi gerarchi. Spesso grottesco, a tratti ben oltre lo stile tarantiniano a cui siamo abituati, Inglorious Basterds mi ha lasciato interdetto, dubbioso: sarà forse per la versione originale - un accavallarsi continuo di inglese, francese e tedesco con qualche spruzzata di italiano; sarà per il fatto di averlo visto da una prima fila davvero troppo vicina allo schermo - per leggere i sottotitoli dovevo girare la testa a destra e sinistra; saranno forse i toni e gli accenti troppo caricaturali di alcuni personaggi, l'Aldo the Apache di Pitt in primis (una vera e propria versione redneck del Marlon Brando padrino di Coppola)... ma non sono uscito estasiato da questa anteprima. Certo, le due ore e mezza di proiezione sono piene di soddisfazioni per i cinefili e per gli amanti di Tarantino, ma considerando i suoi capolavori - da Le Iene a Pulp Fiction per arrivare allo strepitoso Kill Bill - mi sento di dire che Inglorious Basterds non è all'altezza delle aspettative. Mi riprometto comunque di vederlo anche nella versione doppiata, da centro sala e con grande attenzione per capire se mi sia sfuggito qualcosa. Menzione doverosa allo strepitoso Christoph Waltz nei panni dell'insopportabile - bastardo ad honorem - Colonnello Landa: ha tutto il diritto di arrivare alla candidatura finale per l'Oscar come attore non protagonista . Non convince fino in fondo... BASTARDO!
GIUDIZIO: WW
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Filippo Nembrini
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