Alice in Wonderland
di Tim Burton (2010)
Un regista visionario e un autore tra i massimi della fantasy: un incontro che prima o poi doveva avvenire. Ma da creativo, qual e’ Burton, non si e’ limitato a rifare una nuova versione dell’Alice classica, bensi’ ha realizzato una personale creatura, piu’ dubbiosa e con un tocco di seduzione che non guasta. L’Alice di Burton (Mia Wasikowska, una quasi sconosciuta che ha battuto tutti, anche una agguerritissima Lindsay Lohan, e che non sfigura affatto) e’ una giovane donna alle soglie del matrimonio, un po’ spaesata per alcuni incubi che fin da piccola popolano i suoi sogni e per la perdita anzitempo del papa’ adorato. Il film inizia con Alice bambina, coccolata dal padre che la rassicura su un sogno strano, cioe’ lei in un mondo fatato con un bruco blu che parla e un coniglio bianco. Come le dice il padre “e’ solo un sogno, un pizzicotto e ti svegli”. Gli anni passano (ben 13) e Alice si ritrova orfana di padre, con una sorella gia’ sposata e un party d’alta societa’ al quale e’ obbligo partecipare. E’ qui che le sue “visioni” ricominciano, sotto forma del Bianconiglio che sembra chiamarla. La sua attenzione e’ tutta per lui e quando il giovane lord la chiede ufficialmente in moglie, davanti a tutti gli invitati che sapevano, lei scappa all’inseguimento dell’animale. Precipitando, precipitando si ritrova nel luogo dei suoi sogni; scopre i grassi e litigiosi gemelli Pinco & Panco e il Bianconiglio che la trascinano dal saggio Bruco. Lei dovrebbe essere li’ per la profezia, il paladino che uccidera’ il malvagio Jabberwock (a cui da’ la voce Christopher Lee) con la spada fatata che solo lei puo’ usare, ponendo cosi’ fine al crudele regno della Regina Rossa. Ma e’ forse l’Alice sbagliata? Lei non ricorda di essere gia’ stata li’, non vuole questo ruolo di eroina, non capisce perche’ tutti si aspettino da lei qualcosa tanto lontano dal suo modo di essere. L’incontro con il Cappellaio Matto (un altro dei personaggi “svitati” in cui Johnny Depp da’ il meglio di se stesso e che – grazie al suo carisma – diventa vero coprotagonista), con lo Stregatto e con la Lepre Marzolina comincera’ ad aprire una breccia in Alice. La Regina Rossa (una Helena Bonham Carter convincente e sufficiente odiosa) e’ talmente presa dal suo odio verso la bellezza da non capire che e’ circondata dal falso e dall’adulazione sciocca che il potere spesso porta con se’. Il viscido fante di cuori (Crispin Glover) e’ ben lungi dall’essere l’innamorato che lei crede... La Regina Bianca (Anne Hathaway) e’ relegata nel suo castello, ma e’ fiduciosa: il giorno del giudizio e’ vicino, presto il bene trionfera’ e il mondo tornera’ a essere quello delle Meraviglie. Tuttavia, cio’ avverra’ per motivazioni diverse da quelle raccontate nella leggenda. Alice trovera’ il perche’ nell’amicizia, nella constatazione che per sanare le ingiustizie a volte servono azioni violente, nella scoperta della crescita e della formazione personale che ne fa parte. Il suo destino e’ nel mondo reale, ma con la forza di imporre le proprie convinzioni, senza sottostare a scelte non desiderate. Burton per il suo film ha tratto spunti dal primo romanzo e dal sequel; ha voluto alla sceneggiatura Linda Woolverton (Il Re Leone, La bella e la bestia) e ha utilizzato – per la prima volta – le tecnologie piu’ avanzate (prima di Avatar...), incluso il 3D. Il risultato e’ un film di emozione, come quasi tutti quelli di Burton, da vedere in 3D per apprezzarlo al meglio. E come sempre, ci saranno detrattori e grandi fan, ma questo e’ il destino dei visionari...
GIUDIZIO: WW 1/2
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