Depp-Burton-Bonham Carter: un trio che ritorna sugli schermi nell’ultima (in ordine di tempo) opera del regista. Ambiente dark e gotico – che aveva già caratterizzato “La sposa cadavere” -, per un Depp vampiro con cerone un po’ rock. La storia comincia a metà del XVIII secolo quando la famiglia Collins (padre, madre e il piccolo Barnabas) decide di trasferirsi dalla natia Liverpool negli Stati Uniti dove fonda una fiorente industria per la pesca e la conservazione del pesce.
La famiglia diviene talmente potente da dare il nome alla cittadina che si è formata. Barnabas (Johnny Depp) cresce e, purtroppo per lui, diventa l’oggetto del desiderio di una giovane di estrazione sociale molto più bassa che, già, l’aveva “adocchiato” al momento dell’imbarco.
Angelique Brouchard (Eva Green) è in realtà una strega che non accetta di essere respinta e, quando scopre che Barnabas ama un’altra, lo trasforma in vampiro e fa sì che venga sepolto in una cassa interrata. Passano duecento anni e Collinwood Manor, l’antico palazzo dei Collins, è una vecchia magione in decadenza. Vi abita una sorta di famiglia Addams degli anni ’70 composta dalla matriarca Elisabeth (una cotonatissima Michelle Pfeiffer), dalla di lei figlia adolescente Carolyn (Chloe Moretz – Hugo Cabret), dal fratello sfaticato Roger (Jonny Lee Miller), dal di lui figlio David (Gulliver McGrath) che, rimasto orfano della madre, la vede come fantasma, dalla psicologa Julia Hoffman (Helena Bonham Carter) assunta per rimanere pochi mesi come aiuto medico per David e rimasta ad aggiungere eccentricità a un gruppo di persone già di loro stesse un po’ strane, e dai due vecchi servitori, una signora molto in là con gli anni e l’uomo di fatica Willie Loomis (Jackie Earl Haley). E’ in questo contesto che arriva la nuova istitutrice di David, tale Victoria Winters (Bella Heathcote – In Time), anche lei con un passato da nascondere.
Il suo arrivo coincide con alcuni lavori di scavo che riportano alla luce la bara di Barnabas. Tornato all’aperto scopre come è cambiato il mondo e come è caduta in basso la sua famiglia, quasi rovinata dal successo di una rampante manager in carriera che ha conquistato la leadership dell’industria del pesce locale. Altri non è che la versione patinata della strega Angelique, ben decisa a mantenere il suo dominio sulla cittadina e sulla famiglia Collins. Pur con le difficoltà insite in un mondo a lui sconosciuto, Barnabas vuole recuperare il prestigio perduto dai Collins. Lo scontro con Angelique, reso ancora più cruento dal fatto che Victoria è troppo simile alla perduta fidanzata Josette DuPre, porta Barnabas a una scelta estrema. Questa volta non sarà lui a rimetterci di più.
Burton ha voluto in due camei Christopher Lee (Clarney), che aveva già lavorato con il regista come voce originale del Ciciarampa in Alice in Wonderland, e Alice Cooper nel ruolo di se stesso.
Ciò che funziona meglio del film sono le atmosfere (ottima musica anni ’70, ambiente) e alcune scene molto ben riuscite, con il giusto tocco di ironia e umorismo surreale burtoniano. Non tutto il lungometraggio, però, è allo stesso livello e qualche volta è un pochino noioso. Per i fan di Depp e di Burton, comunque, è da vedere.
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