K-Pax
di Iain Softley (2001)
K-Pax è un lontanissimo pianeta di un lontanissimo sistema solare, e Prot è appena giunto sulla terra da li, sfruttando la velocità della luce. Ovviamente nessuno (per ora!) gli crede, e finisce di corsa in un centro di igiene mentale di Manhattan. Tutto è K-Pax, fuorché un film di fantascienza, è semplicemente un bel palcoscenico di celluloide, su cui esplode ancora una volta la magnificenza di Kevin Spacey. Ambiguo, dolce e allo stesso tempo straziante come nelle sequenze più drammatiche, dove, un "appesantito" ma sempre valido Jeff Bridges, tenta l'impossibile per aiutare la fragile anima di quell'uomo venuto dallo spazio che cela le sue difficoltà proteggendosi e schermandosi con un grosso paio di occhiali da sole. La storia è comunque originale e fino alla fine ti lascia con quella strana sensazione di "dubbiosa realtà", ovvero non vedi l'ora che si arrivi alla conclusione per scoprire finalmente la verità. Certo, si cade troppo nel deja-vu, infatti si intravedono sequenze alla Spielberg e tutta la vicenda ricorda molto Qualcuno Volò sul Nido del Cuculo, con Spacey nella versione tenera di Jack Nicolson, ma, fortunatamente manca la stronzissima Mildred Ratched.
GIUDIZIO: WW
Almeno per la prova di Kevin Spacey, un esempio? Provate a deglutire una banana intera, in 20 secondi, ma con la buccia!
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