Front, The - The Front
(1989)
Prendete cinque ragazzi di Kansas City, tanta voglia di fare successo, un pizzico di The Cult, una spruzzata di The Doors e la presenza scenica di un frontman mitico come Jim Morrison, agitate con cura e servite ben caldo: avrete questo bellissimo disco degli sconosciuti The Front. Un blues nero contaminato da sano rock and roll made in Missouri-USA, quello dei 5 rockers capitanati dai fratelli Franano (Micheal alla voce e Bobby alle tastiere): fin dall'iniziale Fire si sente odore di ferormoni e acido lisergico, di riti sacri indiani intorno ad un falò nel deserto, di voglia di staccarsi dal mondo per volare alti come un'aquila nel cielo. La similitudine della voce di Michael Franano con quella di Jim Morrison - perdonatemi, cultori di The Doors per la bestemmia - è davvero smaccata, quasi impressionante per certi versi: un ottimo cantante che non disdegna anche una personalizzazione del proprio cantanto, che rifiuta di diventare un clone di un mito con cui i paragoni sarebbero inevitabilmente scomodi... Ascoltando Sunshine Girl, Ritual e Sister Moon ci si accorge della ricerca di atmosfere meno cupe ed ossessive di quelle create da Morrison, con musicisti dediti a riff meno ripetitivi, quasi fossero clonati l'uno dall'altro. Ma allo stesso momento i The Front danno prova di saperci fare anche con quel tipo di mood, come nella splendida e sofferente Pain. Penultima traccia, appena prima di Sin, è Violent World, oltre sei minuti di liturgia contro il sistema mondo in cui siamo costretti a vivere, dove Franano canta la bomba atomica con queste parole: "Daddy, look at the big bright light/Look at the blinding light streaming down on me/Blinding light, take my eyes/Killing me, take the light away/Light away, bye bye/Whole new world tomorrow/Whole new world/All the flowers gone/And the people gone/And the buildings gone/I wish I was an insect/So I could tell all my insect friends/The story of the blinding light/Took the lives of the big creatures"... Morrisoniano!
GIUDIZIO: WWW
Colonna sonora ideale per una pellicola su chi ai giorni nostri è ancora prigioniero dello spirito del sessantotto... un film stralunato, magari un filo eccessivo e sognatore come il bellissimo Il Grande Lebowsky dei Frateli Cohen!!! Una curiosità, prima di sparire definitivamente, The Front sostituirono Bobby Franano con un altro tastierista, orientandosi verso un suono più rockpop, e si riproposero al pubblico con il nome Baker's Pink: l'omonimo album - come d'altronde The Front - non resterà nella storia della musica, ma alcune tracce come Watercolours, Untouched, You ain't gonna love me, Lonely,lonely, lonely e Truly, madly, deeply valgono per lo meno un ascolto...
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