Fastball-Keep your wig on
(2004)
Mi ero ripromesso - almeno finchè la rubrica M4M non fosse stata sufficientemente corposa - di non recensire due album dello stesso gruppo. Ma dopo che questo Keep your wig on è fisso nel lettore CD della mia auto da due mesi ho deciso di declinare il proposito...in fondo 36 recensioni sono già un buon numero, no??? I Fastball già mi piacevano un sacco, ma qui hanno davvero fatto il salto di qualità: la loro musica easy listening, accattivante, con atmosfere vagamente anni sessanta, caratterizzata da uno stile elegante, ma ancora un po' legato ad atmosfere da college si è trasformata in un qualcosa di più maturo, adulto. Già dall'accordo di piano iniziale - malinconico ed accompagnato da un soffio di vento - di Shortwave (poco più di un minutino di durata) si intuisce un leggero cambio di rotta; il cantato sommesso crea l'atmosfera di una canzone che pare risuonare non nelle orecchie, ma nella memoria ed ha un sapore che riporta alla mente le belle canzoni di Billy Joel. Ecco che le aspettative vengono però tradite da Louie Louie, bella, carica, divertente, ma che pare estratta da uno dei due album precedenti... non sarà mica un clone di The harsh light of day 'sto disco? Tranquilli, da qui inizia il bello: da Drifting away ci rendiamo conto che i ragazzi sono cresciuti, la voce di Tony Scalzo è meno scanzonata, più posata se vogliamo, e la musica le sta dietro, più sicura, più consapevole. Dopo la boccata d'aria fresca, la voglia di fuggire dalla città e di andare in riva all'oceano, in un posto dove nessuno ti conosce per trovare un po' di pace cantata in Airstream, arriva una canzone da brivido!!! E' la strepitosa I get high, dove i Fastball condiscono il loro strepitoso stile con un'infarinatura di Elvis Costello con il risultato di creare un capolavoro. Incredibile, ma non è l'unica traccia eccellente che può vantare quest'album: Perfect world è la seconda e parla della gente sempre insoddisfatta, di quella gente che vede gli altri, il destino infame o la sfiga sempre in agguato contro di loro... di quelli che vedono il bicchiere sempre mezzo vuoto e che non sanno trovare il senso di una giornata nello scodinzolare del loro cane al ritorno dall'ufficio o nel sorriso di un bambino che gioca a pallone contro un muro. In questa splendida track, al riff semplicissimo scandito dalla chitarra classica e ritmato da una batteria costantemente presente, viene data sostanza dall'ingresso della fisarmonica accompagnata da lievi pizzichi sordi di chitarra elettrica: grande! Non so come siano riusciti a metterle una dopo l'altra ma ecco che ci troviamo subito davanti al terzo masterpiece dell'album, 'til I get it right, un canzone che proviene da altri tempi ed è il punto d'incontro di due filoni musicali del passato rivisitati dai Fastball: la presenza costante - sebbene a volte impercettibile - del sax di Jeff Groves dipinge sfumature dello ska dei Madness su una track che nel suo incipit ha un forte sapore di quel hardcore degli ultimi Bad Religion...delirio!!! Si continua poi con canzoni belle, davvero belle, da Our misunderstanding a Someday, dal country folk latino americano di Mercenery Girl alla lenta e rassegnata Falling upstairs per chiudere con la fiesta di Red light. Che dire... Strepitoso!
GIUDIZIO: WWW
Non mi viene in mente nessun film a cui potrebbe accompagnarsi questo disco, ma vi do un consiglio: compratevelo! Mi darete poi voi i suggerimenti giusti...
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