Cake - Comfort Eagle
(2001)
Come un drappo rosso il tramonto cala lentamente sul nastro d'asfalto che si stende davanti a te, dritto e grigio come un ago puntato verso l'orizzonte. La decappottabile che guidi genera, con la velocità, un vortice d'aria che ti sconvolge i capelli mentre la tua testa dondola ritmicamente da destra a sinistra, come quella di quei pupazzetti che si mettevano una volta sul lunotto posteriore delle Alfa Sud, al ritmo splendido di quel gruppo di genii che risponde al nome di Cake. Dove sei? Non importa, potresti essere anche in camera tua, ma se chiudi gli occhi lo scenario è quello delle interstate americane. Dove stai andando? Non importa: quel che importa è andare. Splendido questo Comfort Eagle! Strepitoso l'effetto che fa ascoltarlo. Opera singer apre l'album con accattivanti ritmi pop, col marchio di fabbrica del gruppo (la tromba) e testi sarcastici sul delirio di onniponenza dei grandi tenori della storia della lirica. Meanwhile, Rick James... continua sulla strada di una forte orecchiabilità e melodia, ma - caso più unico che raro - senza fiati. La bella Shadow stabbing e la divertente Short skirt/Long Jacket (il cui coro a base di nananana-nananaaanaaaa è assolutamente IRRESISTIBILE!) introducono alla punta di diamante dell'album: Commissioning a simphony in C, che con un attacco di basso e chitarra (quest'ultima parte con un vago ed accattivante tono da banjo) strepitoso ci porta verso universi psichedelici aprendo davanti a noi porte melodiche di deliziosa fattura. Roba da far girar la testa. Quella che sembra una traccia strumentale puramente riempitiva, Arco Arena, è uno straordinario minuto e mezzo di atmosfere contaminate, yankee-nipponiche, in un impeto straordinariamente anticipatore di quanto Mr. Tarantino ha riversato nei due episodi di Kill Bill. Comfort Eagle, la title track, è un editto, il proclama di una nuova religione, espresso con atmosfere atmosfere ancora a metà strada tra il Sol Levante e l'Impero Americano... esplosiva, come i testi (We are building a religion, we are building it bigger... we are building a religion, a limited edition...). La scossa elettrica che i Cake riescono a dare all'ascoltatore è figlia di una corrente elettrica ed ascensionale, che ci fa volare leggeri leggeri ed un po' storditi nel cielo, anche se siamo imbottigliati nel traffico come racconta Long line of cars, dove l'ossessivo sottofondo di tromba suona come il levarsi di colpi di clacson provenienti da tutt'intorno. Love you madly - con il suo attacco di Oasisiana memoria - Pretty pink ribbon - con le sue atmosfere vagamente boys band anni sessanta - e World of two - col suo sapore di discoteca dopo la chiusura, quando ancora le pulizie non sono state fatte e le luci si sono spente - chiudono degnamente questo straordinario album, lasciandoci in spasmodica attesa del prossimo capitolo (il sesto) della storia musicale dei Cake, ormai ufficialmente uno dei miei gruppi preferiti. Volo fantastico!
GIUDIZIO: WWW
Assolutamente perfetto per la pellicola - se mai verrà realizzata - ispirata a Survivor di Chuck Palahniuk!!!
|