Io sono Dio
di Giorgio Faletti (2009)
Dopo l'episodio dei racconti torna con un romanzo, Giorgio Faletti, e la sua lettura dà già una prima, buona notizia: Io sono Dio ci riporta ad un thriller classico, sullo stile di Niente di vero tranne gli occhi, suonando come solenne promessa - o almeno così speriamo - di voler abbandonare definitivamente lo scempio pseudo-psico/horror del delirante Fuori da un evidente destino. USA, fine anni sessanta: un ragazzo schivo e tranquillo viene incastrato dallo sceriffo del suo paesino e costretto a decidere tra galera a vita o partenza immediata per il Vietnam come volontario. Tornato dagli orrori della guerra completamente sconvolto nella mente e devastato nel fisico - ha ustioni da napalm sul viso e sul 90% del corpo - medita e mette in pratica la sua vendetta contro chi l'ha gettato nell'incubo che è ora la sua vita. New York, quarant'anni dopo: nei lavori di demolizione di un grattacielo viene ritrovato il cadavere mummificato di un uomo, nascosto in una teca nelle fondamenta. Di fronte ad esso un portafogli con la foto di una giovane recluta accanto ad un tank, scattata in una sperduta regione del Vietnam del nord. Quasi contemporaneamente un attentato sconvolge la Grande Mela a qualche anno di distanza dalla devastante ferita dell'11 settembre: un intero palazzo viene sgretolato da una bomba che miete un centinaio di vittime, straziate da una miscela di esplosivo e napalm... Che nesso esiste tra i due episodi? Quali radici misteriose affondano nel lontano passato per riemergere devastanti nel presente? E' a queste domande che dovrà trovare risposta la detective Vivien Light, incaricata di seguire il caso per conto del proprio distretto. E lo dovrà fare in coppia con Russell Wade, rampollo alcolizzato e cocainomane, venuto casualmente in possesso di informazioni vitali riguardo al caso: in cambio dell'esclusiva giornalistica su tutta la storia ha accettato di condividerle con la polizia. Inizia così una caccia serrata agli indizi sepolti in un lontano passato da parte di questa eterogenea squadra investigativa, che via via troverà un grande feeling e parecchi punti in comune... Io sono Dio ha i soliti difetti falettici - a livello di prosa - riscontrati fin dal bellissimo Io uccido, nel quale però erano considerabili peccatucci veniali per via della forza del romanzo, della sua trama, della sua originalità. Qui, invece, la verbosità, l'eccesso di ricercatezza nelle figure retoriche o nelle metafore, la volontà ferrea di inanellare quante più parole possibili in un'unica frase riescono - se non ad uccidere - almeno ad annoiare fino all'agonia il lettore. In più l'incaponirsi di Faletti nel voler scrivere per gli americani - ambientando sempre negli USA le proprie storie, misurando distanze in miglia e pesi in libbre, utilizzando modi di dire americani squallidamente tradotti all'italiana - è davvero penalizzante oltre che irritante. Peccato! Come è un peccato dover sempre ed ancora una volta dire "Ma dov'è finito l'autore di Io uccido???". E peccato, nel caso di Io sono Dio, doverlo fare anche per una grave mancanza nella trama: dopo esser stati totalmente assorbiti dalle vicende che accadono nelle ultime, coinvolgentissime 200 pagine, ci si trova ad un finale che lascia sbalorditi, ma in negativo: la soluzione del caso che propone Faletti lascia aperta una ridda di domande e di dubbi insoluti da far davvero saltare i nervi. Insomma... Dio minore!
GIUDIZIO: W 1/2
Se normalmente uno sceneggiatore ha difficoltà nello stralciare trecento pagine di romanzo senza sacrificare la storia, Io sono Dio si presta invece a meraviglia per poter esser reso come thriller di successo sul grande schermo: più si sfronda, in questo romanzo, e meglio è! Vivien potrebbe esser ben resa da Eva Mendes, Russel da Clive Owen.
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