Molto forte, incredibilmente vicino
di Jonathan Safran Foer (2005)
Oskar ha nove anni e vive a New York con la mamma. Ama scrivere lettere a personaggi famosi, personaggi che lo affascinano: primo tra tutti l'astrofisico Stephen Hawking. Adora inventare, il suo cervello non smette mai di genrare idee sempre nuove: come la camicia di becchime, che permetterebbe a chi cade dall'alto di esser salvato da stormi di uccelli affamati; o come un sistema di tubature che raccolga le lacrime di chi piange prima di dormire, per farle riversare nel laghetto di Central Park e far vedere al mondo quanto sia grande il dolore della città gravemente ferita l'11 settembre 2001. Ma più di tutto Oskar ama il suo papà, che non c'è più... se l'è portato via il crollo della seconda torre del World Trade Center. Il giorno più brutto non riesce proprio a toglierselo dalla testa, le ultime telefonate fatte dal papà, immortalate nella segreteria telefonica che Oskar ha poi nascosto alla mamma... il dolore preme dentro al suo petto di bambino fino a creare un buco dove c'era il suo cuore. Quando Oskar sente che le sue scarpe diventano molto pesanti ha bisogno di contatto col papà, va nella sua stanza e tocca un googolplex (per Oskar "moltissimi") di suoi oggetti... In un giorno di tristezza, di scarpe pesanti, trova una busta nascosta in un vaso che non aveva mai notato; sulla busta c'è scritto, con una calligrafia stentata, una sola parola: Black. Al suo interno una misteriosa chiave. Oskar decide così - di nascosto dalla mamma e dalla nonna paterna, che vive proprio di fornte a casa sua - di consultare tutti i 472 Black di NY per scoprire cosa apra la chiave. Inizia così il suo peregrinare per la metropoli alla ricerca di risposte: su di sè, su suo papà, su perchè la vita a volte faccia di tutto per diventare impossibile. Un romanzo davvero meraviglioso, geniale, commovente, divertente, originale anche nel suo aspetto, con molte illustrazioni che riproducono quelle contenute nel libro Cose che mi sono successe, una sorta di diario tenuto quotidianamente da Oskar. Foer scrive divinamente sia quando parla in prima persona come un bambino di 9 anni, sia quando invece si tuffa nei ricordi dell'anziana nonna, legati alla Seconda Guerra Mondiale, al bombardamento di Desdra e a tutto ciò che da allora le è accaduto... Un romanzo di cui non posso dire di più per non rovinarvi la sorpresa, ma che è sicuramente quanto di più bello abbia letto da tempo. Meraviglioso!
GIUDIZIO: WWW
Spero vivissimamente che, come accaduto con il romanzo d'esordio di Foer Ogni cosa è illuminata, questo bellissimo Molto forte, incredibilmente vicino trovi chi lo voglia tradurre in pellicola... ne vale davvero la pena!
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