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Simbolo perduto (F.N.), Il
di Dan Brown (2009)
Torna la premiata ditta Brown-Langdon, dopo l'incredibile caso de Il codice Da Vinci. La sfida in cui si trovano a cimentarsi il romanziere americano ed il suo alter ego letterario è tutt'altro che facile: ripetere il successo di cinque anni fa è pressochè impossibile, dato che rispetto al 2004 il pubblico è più smaliziato, già consapevole del meccanismo narrativo su cui si fondavano il già citato Codice ed il suo predecessore Angeli e Demoni, riassumibile nel trittico arte-spiritualità-storia condito in salsa thriller. Ecco che allora l'effetto sopresa, come pure il tam tam mediatico per il caso letterario dell'anno, verranno a mancare per questo Il simbolo perduto. E' però certo che - come per altri autori di culto, i cui romanzi ricalcano un identico iter di costruzione della trama, da Cussler a Smith fino allo stesso Coben - Dan Brown potrà contare su folte schiere di fan per poter vedere in vetta alle classifiche di vendita questa sua ultima fatica. Robert Langdon viene strappato alla sua tranquilla quotidianità di professore universitario da un invito: il suo caro amico Peter Solomon lo invita d'urgenza a Washington per tenere una conferenza sulla simbologia esoterica e massonica della quale la capitale statunitense è letteralmente intrisa. Giunto a destinazione poche ore dopo, Langdon scoprirà di esser stato attirato con l'inganno all'interno della Rotonda del Campidoglio, dove ad attenderlo c'è un macabro invito: la mano destra di Peter - riconoscibile dal pesante anello d'oro con l'effige della fenice a due teste, simbolo del Gran Maestro della massoneria - viene ritrovata a terra, composta come una Mano dei Misteri, antico simbolo con il quale - chi era ritenuto degno - veniva invitato ad essere iniziato alla massoneria... In men che non si dica, il tranquillo professore di Harvard verrà catapultato in una corsa contro il tempo in cui saranno coinvolte la CIA ed i più alti vertici della massoneria americana, oltre alla sorella di Peter - Katherine - pioniera di una nuova disciplina, la scienza noetica, in grado di sovvertire completamente i concetti di uomo, Dio e religione. Nei panni del cattivo troviamo questa volta il temibile Mal'hak, un misterioso individuo dal corpo ipermuscoloso e completamente coperto di tatuaggi rappresentanti potenti simboli sacri, il cui unico scopo è giungere al nascondiglio della Parola Perduta, la chiave per giungere agli antichi misteri in grado di dare immenso potere a chi li possieda... E solo Solomon e Langdon possono aiutarlo - volenti o nolenti - in questa missione. Le oltre 600 pagine di questo romanzo scorrono via a velocità sostenuta grazie all'abilità narrativa che va onestamente riconosciuta a Brown. Se è infatti è vero che i suoi scritti non lasceranno un segno indelebile nella storia della letteratura mondiale, è anche vero che, se concepiamo un libro come uno strumento di fuga dalla realtà, i suoi svolgono egregiamente il loro compito. Vorticoso!
GIUDIZIO: WW
Naturalmente nel 2012 arriverà la trasposizione cinematografica a cura di Ron Howard, come già accaduto con Il codice Da Vinci e Angeli e Demoni.
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Filippo Nembrini
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Inferno
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Dan Brown torna al suo personaggio più popolare, quel prof. Robert Langdon che tutto il mondo ha... |
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