Emmaus
di Alessandro Baricco (2009)
Ritengo che il piacere della lettura abbia, come ogni medaglia, due facce. Da un lato c'è la fuga dalla realtà, l'evasione, l'intrattenimento, la leggerezza; dall'altro l'esatto contrario: l'immersione in se stessi, la possibilità di comprendere meglio la nostra natura e la realtà in cui viviamo, guidati dalle parole che qualcuno è in grado di comporre in modo unico, tale da ottenere risultati sorprendenti, toccanti, vividi, lucidi, illuminanti. Baricco - al suo meglio - incarna LO scrittore per antonomasia, quando dalla parola su carta cerchiamo queste ultime emozioni. Qualcuno ha detto di lui: "Ha poco da raccontare, ma lo fa benissimo": ed Emmaus (edito Feltrinelli), quasi a confermare questa critica, non colpisce per quel che racconta, ma per come viene raccontato... Protagonisti quattro diciassettenni - l'anonimo io narrante, Luca, Bobby ed Il Santo - immersi in una realtà diversa da quella dei loro coetanei: ferventi cattolici, impegnati nel volontariato, attratti e contemporaneamente repulsi dal sesso in quanto attività peccaminosa, i quattro amici conducono una vita al margine di quella dei loro compagni di scuola, fatta anche di alcol, droga, locali notturni e ragazze facili. Loro sono eletti, portano la parola di Dio nel mondo, contribuiscono alla costruzione in Terra del Regno dei Cieli. Quattro giovani Evangelisti portati - come tutti gli adolescenti - ad estremizzare le dottrine, siano esse politiche, modaiole o religiose. Pietra dello scandalo del loro castello d'ideali sarà Andre, splendida ragazza al centro delle attenzioni di tutti i maschi della città, che con la sua sola presenza farà vacillare le fondamenta sulle quali i quattro hanno costruito le loro certezze. Ed il primo dubbio insinuato in uno di loro, porterà tutti e quattro a guardare la realtà con occhi diversi, a confrontarsi con le inevitabili incogruenze tra vita vissuta e vita idealizzata, quella delle Sacre Scritture. Li porterà ad una disillusione che gli toglierà il conforto, la protezione, la sicurezza di quell'essere speciali e quindi invincibili, perchè giusti. Un romanzo breve in cui ciascuna delle 140 pagine contiene una perla in prosa che trasuda poesia, un libello da leggere matita in mano, per segnare frasi da ricordare e conservare come un tesoro. Un testo che sarebbe bene leggessero tutti quei ragazzi - i cosiddetti Papa Boys - prima dei mega raduni di Comunione e Liberazione: per sapere che la Fede è il bene più prezioso, ma che non può mai prescindere dalla vita vissuta per conservare il proprio valore... Solo un uomo felice - quello che si è anche sporcato le mani - è in grado di trasformare la propria Fede in forza propulsiva, benefica per gli altri. Chi invece vede la colpa dietro la propria felicità non può che arrecare danno a se stesso e al prossimo. Da leggere!
GIUDIZIO: WW 1/2
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