Mr. Gwyn
di Alessandro Baricco (2012)
Jasper Gwyn, tre romanzi di successo all'attivo, compie i 43 anni scrivendo una lettera aperta al Guardian, tra i più letti quotidiani di Londra. Nella missiva, che verrà pubblicata il giorno successivo, elenca le 52 cose che da oggi in poi non farà più. L'ultima - quella che farà più scalpore - è "Non scriverò più romanzi"... e se la notizia getta nello sconforto i suoi ammiratori, fa letteralmente impazzire Tom Shepperd, il suo arcigno agente-amico. Ma nulla potrà far tornare il testardo Jasper sui suoi passi: ormai è deciso. Pur soffrendo per la mancanza della scrittura, Gwyn tiene duro e respinge tutti gli attacchi di Tom, inflitti a sorpresa, in luoghi assurdi e sotto forma di giovani assistenti che porgono un cellulare, da dentro il quale l'agente sbraita, piagnucola, bestemmia e prega l'amico di ripensarci. E' durante la visita del tutto casuale ad una galleria d'arte che Jasper verrà folgorato dal concetto di ritratto, di quel gesto preciso ed accurato che - attraverso la sensibilità dell'artista - riesce a restituire qualcosa di perduto al soggetto ritratto, riportandolo in qualche modo a casa. E così si decide: scriverà ritratti, anche se non ha ben idea di cosa significhi. Inizia così la nuova vita di Jasper Gwyn, nel più stretto anonimato. E comincia proprio da una delle stagiste di Tom, la rotonda Rebecca: prima modella su cui si cimenterà in veste di copista e compagna d'avventura per tutta la durata della sua innovativa carriera. La poetica immaginifica di Baricco torna a toccare vette inarrivabili per chiunque: basti solo pensare all'ideazione dell'atelier di Mr. Gwyn per rimanere incantati, avvinti dalle assurde trovate dello scrittore, che però - nel contesto della storia - appaiono originali, geniali, assolutamente necessarie allo scopo... E' una sinfonia di lettere, parole, frasi questo breve romanzo di Baricco. Un affresco vivido ed intenso, che ritrae alla perfezione la lotta intestina che avviene in ognuno di noi, quel contrasto tra continuare a far qualcosa che sappiamo garantirci la sopravvivenza e la spinta ad osare, a trovare un nuovo modo di esprimerci - o di vivere - in grado di farci felici. Un inno al coraggio di osare, alla voglia di vivere e non sopravvivere. Splendido!
GIUDIZIO: WWW
Come mi piacerebbe vedere questa storia su pellicola, diretta da un maestro nel rendere eleganti le atmosfere come James Ivory!
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