Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo – Lo scontro finale
di Rick Riordan (2012)
Si conclude la saga di Percy Jackson e, di conseguenza, la “grande profezia” si spiega. Come sempre, ciò che le parole dell’Oracolo intendevano non era esattamente quello che era stato interpretato. La lotta tra gli dei dell’Olimpo e Crono è all’ultimo sangue e non risparmia alcuno.
Rachel – l’amica umana di Percy Jackson che riesce a vedere attraverso la Foschia – acuisce sempre più la sua sensibilità ed è soggetta molto più spesso a visioni, mentre Percy e Beckendorf (il capo della casa di Efesto nel Campo Mezzosangue) tentano un’azione di guerriglia. L’obiettivo è distruggere la Principessa Andromeda, cioè la nave che trasporta Luke ormai trasformato in Crono, minandola e facendola saltare prima che raggiunga New York.
Nell’azione Beckendorf trova la morte e Percy si salva per il rotto della cuffia, grazie al fatto di essere il figlio di Poseidone. La nave viene distrutta, ma a che prezzo! Inoltre, Percy scopre che nel Campo Mezzosangue c’è una spia che tiene costantemente informato il nemico.
Più si avvicina la fatidica data del suo sedicesimo compleanno, più i suoi incubi peggiorano.
La situazione al Campo non è semplice: Silena Beauregard, la semidea figlia di Artemide e ragazza di Beckendorf, è sconvolta (si scoprirà alla fine che nasconde un tragico segreto, ma saprà trovare una soluzione onorevole anche se ciò significherà la sua morte), tra Clarisse, figlia di Ares, e la casa di Apollo è in corso una disputa per un carro, Chirone e Annabeth, su “ordine” di Poseidone raccontano a Percy tutta la “grande profezia” dove sembra celata una verità di base: comunque vada, Percy morirà.
Ma non c’è tempo per recriminare, il titano Tifone si avvicina a New York devastando tutto sul suo cammino, Morfeo si è unito a Crono e Grover sembra sparito. Per fortuna dei “nostri”, Nico – figlio di Ade – ha pensato a una soluzione estrema e convince Percy a ritornare negli Inferi per “mettersi allo stesso livello di Luke”: bagnarsi nello Stige per essere invulnerabile.
Però non è tutto semplice: il fantasma dell’eroe Achille mette in guardia Percy; ci sarà sempre un piccolo punto vulnerabile che, se colpito, porterà alla morte dell’eroe (il famoso “tallone di Achille”). Inoltre, lo Stige cerca di distruggere chi si immerge; bisogna avere un punto di riferimento che crei una forte volontà di ritorno per sopravvivere e riemergere praticamente invulnerabili. Con sorpresa di Percy, è la presenza virtuale di Annabeth a salvarlo e a fargli trovare la strada del ritorno.
E’ sempre Nico che insiste affinché Percy conosca il passato e l’infanzia di Luke, partendo dalla mamma umana, la strana signora May Castellan.
Lo sconvolgente incontro è l’occasione per Estia, la dea del focolare, di raccontare a Percy e Nico una parte della verità e a far loro capire quanto – alla fine – lei sia importante per l’Olimpo.
Lo scontro diventa sempre più feroce: gli dei sono impegnati a cercare di contenere Tifone, mentre Percy e gli altri semidei devono proteggere l’Olimpo. Aiutato da Talia e dalle sue Cacciatrici, da Grover ritrovato e dai suoi poteri di figlio del dio del mare, Percy riesce a organizzare una linea di difesa a Manhattan. Tuttavia, le forze di Crono sembrano vincenti; servirebbero dei rinforzi , ma chi? Grazie a un sotterfugio, Clarisse finalmente entra in campo con i suoi fratelli e Nico riesce a convincere il padre a gettarsi nella mischia.
Nonostante ciò, Crono è sempre più vicino alla vittoria e il compito del corpo di Luke è quasi terminato. La lotta è ormai nell’Olimpo stesso ed è qui che Percy ha un’idea e un’intuizione. Saranno questi due atti a salvare gli dei, il mondo mortale e a respingere Crono.
Percy dimostrerà la sua razionalità rifiutando l’immortalità e il posto nell’Olimpo, pretendendo invece dagli dei il riconoscimento di tutti i figli semidei e la creazione di case nel Campo Mezzosangue per i figli di Ade e degli dei minori. Ultimo atto: la spiegazione della capacità dell’umana Rachel di vedere attraverso la Foschia e di avere le visioni. Perché le profezie possono essere lette in molti modi…
Il capitolo finale è scritto con la consueta maestria e si legge in un soffio. La saga ha avuto un buon successo anche in Italia tanto che Mondadori ha deciso di dare spazio a una nuova opera: “La piramide rossa”, attesa per l’autunno. Si spera sia all’altezza della saga di Percy…
GIUDIZIO: WW 1/2
Purtroppo il primo capitolo ( Il ladro di fulmini – regia di Columbus) non è stato all’altezza del libro e non ha raccolto grande successo. Forse erano sbagliati anche i tempi con le saghe di Harry Potter e Twilight ancora “in campo”. Peccato, perché Percy, Annabeth, Grover e gli altri sono potenzialmente adatti a trasposizioni cinematografiche di richiamo. Chissà, a qualcuno potrebbe venire in mente un reboot con un regista di grido, come Nolan. Sperare non costa…
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