Changeling
di Clint Eastwood (2008)
Clint Eastwood torna dietro alla cinepresa per raccontare una storia vera, una storia di disperazione, di coraggio, di determinazione, la storia di una donna - Christine Collins (Angelina Jolie) - decisa a non arrendersi pur d'avere giustizia, a costo di scontrarsi con i pregiudizi sociali nei confronti delle donne e con un sistema corrotto, prepotente, dittatoriale. E' la mattina del 10 marzo 1928, Christine esce di casa lasciando - tra mille raccomandazioni - il figlio Walter di nove anni ad attendere le vicine che baderanno a lui: la donna - abbandonata dal compagno non appena rimasta incinta - ha dovuto accettare un turno straordinario di lavoro, unica fonte di reddito per la famiglia. Mentre esce di casa e saluta il suo piccolo attraverso la finestra, Christine non sa ancora che quel giorno sta per cambiare la sua vita: poche ore dopo Walter scompare senza lasciare traccia. Inizia così una lunga odissea, la ricerca disperata e infruttuosa dell'aiuto della polizia di Los Angeles, il cui motto Servire e proteggere in quegli anni era traducibile in Corrompere e assassinare. Il caso della scomparsa di Walter inizia però ad avere risalto mediatico grazie ai sermoni radiofonici del Reverendo Gustav Briegleb (John Malkovic), che subito ne fa il proprio cavallo di battaglia nella lotta che conduce contro il marcio sistema di polizia della Città degli Angeli. Il clamore crescente intorno al caso Collins fa aumentare in modo esponenziale l'imbarazzo del Capo della Polizia James E. Davis (Colm Feore), che cinque mesi dopo accoglie come un balsamo la notizia del ritrovamento del ragazzino. Peccato che la madre, una volta di fronte al bambino che dichiara di essere Walter Collins, affermi che quello non è suo figlio... Convinta ad accoglierlo comunque con la scusa che i cinque mesi di lontananza possono averlo molto cambiato, Christine non si arrende: il bimbo che le hanno riconsegnato è ben 9 centimetri più basso di Walter! La sua battaglia la porterà a subire le peggiori angherie psico-fisiche da parte della polizia, alle quali però la donna non cederà continuando la propria lotta per ottenere giustizia. Eastwood - quasi profetico - ci riporta all'America della Grande Depressione, pennellando con vivide tinte una storia di coraggio individuale contro un sistema ingiusto, ricordandoci che ciascuno di noi è in effetti in grado di cambiare il mondo: tutto sta nell'accettare il prezzo da pagare. E pur non cedendo alle lusinghe di un improbabile happy end, riesce a a congedarsi accendendo con grazia ed abilità un flebile lume di speranza nel cuore di tutti noi. Dopo Mystic river, Million dollar baby e Flags of our fathers il grande attore e regista americano si prepara all'ennesima candidatura all'Oscar per la miglior regia ed il miglior film e tutto fa pensare alla ripetizione del trionfo ottenuto nel 2004. Ma non basta: come ci ha già dimostrato in passato - Sean Penn ed Hilary Swank docent - sotto la sua guida gli attori protagonisti toccano apici mai raggiunti in carriera... per cui non mi stupirebbe che una strepitosa Angelina Jolie si aggiudicasse l'ambita statuetta al prossimo Academy Award. Garanzia!
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