Ender’s Game
di Gavin Hood (2013)
Probabilmente in Italia Orson Scott Card non è conosciuto come J.K. Rowling, tuttavia questo autore ha scritto un cult della letteratura americana, vincitore dei premi Nebula e Huba (che sono due dei massimi riconoscimenti per gli scrittori di fantascienza), venduto in milioni di copie nel mondo. Non solo, Ender’s Game (Il gioco di Ender) è addirittura diventato un libro di testo in molte scuole americane e un manuale sulla psicologia del comando adottato all’Università del Corpo dei Marines di Quantico (Virginia – USA). E’ con queste premesse che Gavin Hood ne ha realizzato la versione cinematografica chiamando attori del calibro di Harrison Ford (il colonnello Graff, capo della scuola), Ben Kingsley (il celebrato eroe Mazer Rackham) e Asa Butterfield (passato da Hugo Cabret a Ender). Ender Wiggin è il figlio di una coppia autorizzata ad averne un terzo nel momento in cui i primi due non sono stati ritenuti idonei per la strategia perseguita dai governanti del pianeta. La Terra, infatti, è sopravvissuta – nonostante le devastazioni e le enormi perdite – a un attacco portato da una razza aliena (nel libro “gli scorpioni”, nel film diventati “i formic”, sorta di enormi formiche, non si sa perché). Il governo terrestre decide, quindi, di selezionare e addestrare ragazzi dotati, sicuramente più capaci degli adulti di gestire in modo ottimale la realtà virtuale. L’addestramento si basa su strategie di combattimento a gravità zero e su situazioni da videogiochi. Ender, pur essendo più giovane di altri e fisicamente meno dotato, si dimostra quello più in sintonia con il modo di muoversi degli alieni, capace di soluzioni inedite, dotato di una leadership innata e della volontà estrema di vincere tutte le battaglie. Ciò che non sa è che, quando è trasferito alla scuola superiore, la simulazione non è più un gioco, ma la realtà. Con tutte le conseguenze… Girato principalmente in interni che vogliono essere una stazione orbitante, Ender’s Game è un ottimo film, con effetti speciali di alta qualità (le battaglie a gravità zero sono molto realistiche), un cast “da leccarsi i baffi” e messaggi positivi ed educativi, nonostante il tema trattato. Rispetto al libro, è stata tagliata tutta la parte finale in cui diventava dominante la politica terrestre, probabilmente troppo complessa, per essere ben inserita nel contesto del film. Comunque un ottimo lavoro.
GIUDIZIO: WW 1/2
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