Tutta colpa di Freud
di Paolo Genovese (2014)
Simpatica, divertente e non superficiale: la nuova opera di Genovese in sintesi. Francesco (un bravo Marco Giallini), il protagonista, è uno psicanalista abbandonato da tempo dalla moglie e che ha dedicato la sua vita alle tre figlie. Tutte bisognose di aiuto psicologico, per le loro vicissitudini amorose. Infatti, la maggiore Sara (Anna Foglietta), dopo l’ennesima delusione in quel di New York con la compagna scappata per paura del matrimonio, decide di ritornare a Roma e provare le esperienze eterosessuali sperando di costruire, finalmente, una relazione felice. Marta (Vittoria Puccini), la seconda, gestisce la libreria che fu del nonno. E’ quella che più spesso cerca l’aiuto del padre , per i suoi amori problematici. E, per ribadire il concetto, si innamora di un ladro di libri che scopre essere sordomuto (ha le fattezze di Vinicio Marchioni). Emma, la più giovane, appena-appena maggiorenne (è l’esordiente Laura Adriani), fa coppia con un cinquantenne affetto dalla sindrome di Peter Pan (interpretato da Alessandro Gassman) e che sostiene di essere in procinto di lasciare la moglie (Claudia Gerini). Francesco, da padre attento, mette le sue competenze e il suo amore al servizio della famiglia. Temi centrali del film sono la diversità (espressa anche dalle inquadrature delle due città nella parte iniziale) e l’amore, familiare e non. Cast impeccabile e commedia sincera, per un momento piacevole al cinema.
GIUDIZIO: WW
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